RINA, una società genovese di certificazione, ha elaborato un protocollo di sicurezza anti-epidemia per i luoghi di spettacolo. Il Carlo Felice di Genova è stato il primo teatro a ottenerla.
Nasce in Liguria la prima certificazione anti-epidemia per i teatri. RINA, una società genovese specializzata nella certificazione internazionale, ha raccolto una serie di pratiche e avvertenze idonee a contrastare o impedire la diffusione di un centinaio di agenti patogeni, tra cui il Covid-19. Poi le ha applicate al mondo degli spettacoli dal vivo, le ha trasformate in un sistema, e ha creato la Biosafety Trust Certification.
Il Carlo Felice di Genova, che ha collaborato con RINA nel lavoro di studio e preparazione del nuovo protocollo di sicurezza, il 2 luglio 2020 è stato il primo teatro al mondo ad ottenere la nuova certificazione.
Una patente di sicurezza biologica
La Biosafety Trust Certification attesta che il teatro segue procedure idonee a tutelare spettatori, maestranze e artisti dal rischio di contagio. Ora questa sorta di “patente di sicurezza biologica” potrà essere richiesta anche dagli altri teatri, in Italia e nel mondo. Richiedere la BTC per il momento è solo una dimostrazione di buona volontà da parte del teatro, che vuole difendere pubblico e lavoratori.
Al momento la BTC non è obbligatoria: prima che RINA mettesse mano al progetto, non c’era infatti un quadro tecnico e normativo completo di riferimento per stabilire pratiche e comportamenti idonei a limitare o impedire la diffusione di malattie in un luogo di spettacolo, sia in sala sia dietro le quinte.
Numero di spettatori: basta ai tetti-capestro
Ora il legislatore potrebbe ispirarsi a questa novità e agire di conseguenza. Il limite attuale di 200 presenze (in sala e in scena) praticamente condanna alla chiusura quasi tutti i teatri indipendenti, ovvero le strutture che con un numero così esiguo di paganti non riescono neppure a pareggiare le spese. Possono sopravvivere solo i teatri pubblici o comunque le sale che godono di cospicui finanziamenti pubblici per la loro attività.
La nuova certificazione potrebbe invece rendere possibile l’ampliamento di questo numero di spettatori. Nel caso del Teatro Carlo Felice, per esempio, secondo la BTC appena ottenuta, la sala potrebbe accogliere in tutta sicurezza circa un migliaio di spettatori, a fronte di una capienza complessiva in tempi “normali” di 2000 posti.
Le 200 presenza imposte oggi come tetto massimo rappresentano a tutti gli effetti un decimo della capienza per la sala operistica e da concerti genovese. La BTC prevede anche la formazione dei dipendenti, dato che la diffusione degli agenti patogeni è molto influenzata dal comportamento umano.
"L'essenza dello spettacolo è la riunione di esseri umani
“Il settore dello spettacolo dal vivo, la cui essenza stessa coincide con la possibilità degli esseri umani di riunirsi in un luogo pubblico – dicono Rina e il Teatro Carlo Felice, in un comunicato congiunto – ha il dovere di dotarsi di strutture e procedure rigorosamente certificate che garantiscano la sicurezza di tutti i dipendenti, gli artisti e gli spettatori. La Biosafety Trust Certification è lo schema che certifica i sistemi di gestione pensato da RINA per prevenire e controllare il propagarsi delle infezioni e per tutelare la salute delle persone nei luoghi di aggregazione".
"Abbiamo chiesto la certificazione - afferma Claudio Orazi, sovrintendente della Fondazione Carlo Felice - per infondere fiducia al pubblico, ai dipendenti, ai musicisti e agli artisti. La cittadinanza potrà godere appieno del suo Teatro, fiduciosa di passare il proprio tempo in un ambiente piacevole, di alto livello artistico e sicuro, non solo dai punti di vista tradizionali, ma anche da quello della prevenzione di possibili infezioni”.
Il senso di responsabilità del mondo dello spettacolo
RINA è una società di testing, ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, ed opera in vari campi: energia, shipping, trasporti, infrastrutture e industria. La cerimonia di consegna della certificazione da parte di RINA al teatro dell’opera genovese si è tenuta la mattina di lunedì 6 luglio nel primo foyer, alla presenza del vicesindaco Stefano Balleari.
“La Fondazione Carlo Felice – ha detto Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di RINA – chiedendo la certificazione Biosafety Trust non solo ha promosso un gesto di forte responsabilità per proteggere la salute del pubblico, degli artisti e del proprio staff, ma ha lavorato con determinazione per tutelare lo spirito culturale della Comunità. Cultura e creatività, che in momenti difficili possono apparire di fronte ai grandi problemi economici di minore importanza, rappresentano invece il fondamento di una società equa ed evoluta. L’unicità della Biosafety Trust Certification sta nel fatto di raccogliere in modo puntuale, all'interno di un sistema di gestione, le buone pratiche che consentono di prevenire e controllare il propagarsi delle infezioni”.
Primo concerto dopo il lockdown
Venerdì 10 luglio, con inizio alle 21.15, ci sarà il primo concerto organizzato dal Carlo Felice dopo il lockdown dell’8 marzo 2020. Sarà la prima manifestazione aperta al pubblico dopo avere ottenuto la Biosafety Trust Certification. In programma, due brani per orchestra d’archi: la Serenata in mi minore op. 20 di Edward Elgar e la Serenata in Do maggiore op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Non ci sarà il direttore d’orchestra sul podio: a dirigere i colleghi sarà il primo violino di spalla del Carlo Felice, Elisabetta Garetti.
Si attende una deroga della Regione Liguria
L’Orchestra del Teatro Carlo Felice tornerà quindi finalmente a suonare nella sala grande, davanti al suo pubblico. Per il momento dovrà essere rispettato il limite di spettatori imposto per motivi di sicurezza. Nei prossimi giorni, però, dalla Regione potrebbe arrivare una deroga per i luoghi di spettacolo dal vivo in Liguria, che quindi sarebbero autorizzati a sforare il tetto dei 200 (a prescindere dal fatto che abbiano o meno la nuova Biosafety Trust Certification). Il Carlo Felice confida quindi di riuscire a portare la capienza a 1000 posti.